SIMONIA
Enciclopedia Italiana (1936)
di Agostino Tesio
Delitto che consiste nel traffico delle cose spirituali, cioè nella compera e nella vendita, o nella permuta di beni spirituali con un valore materiale, con l'intenzione determinata, in una almeno delle parti contraenti, che il prezzo materiale attribuisca un vero diritto sul bene spirituale, come se tra loro corresse una quasi-parità di valore.
Le parole: compravendita, permuta, non sono da intendersi in senso stretto, ma largo, cioè per qualsiasi convenzione o patto, in cui, almeno dalle circostanze, compaia che un bene temporale sia dato o accettato quale prezzo di un bene soprannaturale.
Il nome è derivato da Simone Mago (v.).
La malizia di questo delitto consiste nell'equiparazione, che si fa, d'un bene spirituale e soprannaturale con un bene materiale e temporale, come se il valore di questo potesse raggiungere il valore dell'altro. Tale equiparazione costituisce vilipendio, profanazione, e quindi ingiuria per i beni spirituali, che vengono abbassati al livello delle cose terrene; e perciò la simonia è classificata tra i peccati di sacrilegio.
______________________________________
Mi si chiede: ma che c'entra il brodo?
Rispondo (sempre velando): metti che - dell'idea che tutto faccia "brodo" - si buttino nella nefanda pentola anche i Santi Resti...