Osservazioni, sollecitate da cari amici, di ordine (teo)logico (o teo-grammaticale), dedicate a quelli che vogliono far dire al Papa quello che non dice. E di cui, loro, sono convinti.
1. La lingua madre del Papa è lo spagnolo.
Lui ama parlare a braccio e questo lo espone alla "logodrammatica" della comunicazione.
In ogni caso, l'intero discorso rende giustizia alla bontà del messaggio.
2. Il Papa ha detto: "I tempi cambiano e noi cristiani dobbiamo cambiare continuamente" (fonte).
I tempi cambiano: senza dubbio.
Noi cristiani dobbiamo cambiare continuamente: incontrovertibile: la metanoia, la conversione sono tanto più vere quanto più costantemente in atto.
3. Ma se la congiunzione (I tempi cambiano e noi cristiani dobbiamo cambiare continuamente) sta per un "dunque", stabilendo una consecutio tra la prima affermazione e la successiva, allora non si tratta più di metanoia o conversione ma di mondanizzazione. Dice il Signore: "Essi [i discepoli di Lui] non sono del mondo, come io non sono del mondo" (Gv. 17,16).
Invece e infine, STABAT MATER.
O Crux non me dimittas errare sicut ovem non habentem
pastorem.
San Gregorio Magno, citato da Girolamo Savonarola in Del
lume della fede